Bagliore by AA.VV

autore:AA.VV. [AA.VV.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Il Saggiatore
pubblicato: 2020-08-06T22:00:00+00:00

L’equilibrio dell’albero

Pollinaria a Civitella Casanova

Sopra le spighe di grano svetta la testa di un cavallo di legno. Ha il corpo allungato, con le zampe posteriori formate da una vecchia ruota in metallo di un aratro e il dorso composto da antiche scale in legno per la raccolta delle olive. Le zampe anteriori paiono invece più recenti: sono due enormi cerchi in compensato chiaro. Al loro interno, a fianco a due lavagne (una per lato), camminano due persone. I due criceti umani, mentre fanno avanzare il mezzo, scambiano parole in inglese, tradotte da un uomo con la barba e grossi occhiali ai contadini che, stupiti, assistono a questa singolare avanzata di un simil cavallo di Troia. Quell’uomo è Gaetano Carboni, il creatore di Pollinaria.

*

La prima cosa che vedo arrivando a Pollinaria è Luce, il che è strano considerando che sono le 17.30 di un giorno di fine novembre e il sole è già tramontato da circa un’ora. Luce è però un esemplare di due anni di pastore abruzzese. Altro non poteva essere, mi renderò conto poi. Tutto qui è profondamente «abruzzese», nel senso di legato – volente o nolente – alla storia, alla mentalità e alle tradizioni di questa terra.

Pollinaria è al tempo stesso molte cose, in contrasto e in armonia le une con le altre. Andando in ordine cronologico, è prima di tutto un’azienda agricola, ma anche un luogo per residenze artistiche e un laboratorio dove immaginare futuri possibili per il mondo rurale. È il frutto di uno sguardo attento alle tradizioni e al tempo che verrà, ed è la ricerca di un equilibrio fra questi due poli. Ed è anche, realizzerò durante i quindici giorni passati qui, un concentrato di problematiche e potenzialità che caratterizzano l’Italia, per la quale Pollinaria è dunque un ottimo strumento d’indagine.

Il secondo essere vivente che incontro non è però abruzzese e neppure italiano. Harriet è una giovane artista americana, che al mio arrivo si trova al secondo mese di collaborazione con Gaetano: lo aiuta per quanto riguarda la progettazione del lato artistico. La prima visita guidata delle strutture di Pollinaria la effettuo quindi in inglese.1 Non è una mossa studiata a tavolino, sospetto, ma la semplice conseguenza di impegni lavorativi che hanno fatto sì che Gaetano e le altre persone della struttura si trovino in questo momento in un altro luogo. È però efficace nel rafforzare quella sensazione di spaesamento che ho iniziato a provare una volta uscito dall’autostrada. La conformazione del territorio, soprattutto per una persona che come me è abituata o alle strette valli alpine o alle precise e dritte strade della pianura Padana, non aiuta a sentirsi in uno spazio preciso. Qui le strade che si allontanano dal mare per arrampicarsi in direzione degli Appennini non seguono linee rette, ma girano sinuose attorno a piccole colline, s’inoltrano in avvallamenti o percorrono il filo irregolare di una qualche dorsale.

Avevo provato a orientarmi preventivamente, su internet, ma non riesco mai a memorizzare davvero un territorio prima di averlo girato fisicamente. In compenso la

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